L’acqua rappresenta uno dei beni più preziosi a nostra disposizione. È nostro dovere preservarla ed utilizzarla in modo logico e senza sprechi.

Proprio per questo motivo è sempre più frequente il recupero dell’acqua piovana, da utilizzare poi in diversi modi. Sono tante le modalità con cui potremmo riutilizzare l’acqua nelle nostre case e sono tanti i metodi per poterla recuperare.

In casa, il recupero dell’acqua piovana può essere utile in diverse attività, come ad esempio nella pulizia della casa, per pulire la propria auto o il proprio terrazzo e per annaffiare le piante e i fiori dei nostri giardini.

Gli agricoltori da anni hanno scoperto l’importanza di recuperare l’acqua piovana. Con essa irrigano le coltivazioni e a utilizzano per pulire attrezzi e macchinari utili al loro lavoro. Un vero e proprio riciclo che porta ad un risparmio sostanzioso sulla bolletta dell’acqua, con un occhio di riguardo all’ambiente, che anno dopo anno diventa sempre più arido. Installando un impianto per il recupero dell’acqua piovana, ognuno di noi riesce a contribuire al risparmio idrico.

Ma come funziona un impianto per il recupero dell’acqua piovana?

L’impianto è costituito da due sotto impianti. Il primo, detto impianto di captazione, recupere l’acqua piovana dal tetto o da altre superfici non attraversate da automobili. L’acqua viene depurata e raccolta in un serbatoio (i serbatoi di recupero dell’acqua posso essere sia interrati che fuori terra). Il secondo impianto è quello di riutilizzo: l’acqua viene prelevata dal serbatoio e tramite una pompa viene trasportata nelle tubature delle case, giungendo fino ai nostri rubinetti o nella nostra lavatrice.

Molto importante è però capire che questa acqua non è potabile. Infatti, gli impianti di recupero sono ben distinti da quelli dell’acqua potabile in quanto anche l’utilizzo della stessa acqua è ben differente.